ANNO 14 n° 118
Su Viterbopost Il lodo Tramontana per risolvere la crisi
Si lavora su una giunta a sei di soli eletti. Decisivi gli incontri a Roma
22/01/2016 - 02:00

di Nicola Savino

VITERBO - Della crisi si sta occupando anche il premier, nonché segretario del partito democratico. Già, proprio così: Matteo Renzi in persona è stato informato dello stato dell'arte dalle parti di Palazzo dei priori e avrebbe indicato (meglio, dettato) la linea da seguire per uscire dal guado. Il tutto delegato al fidatissimo vice segretario Lorenzo Guerini che si sta già muovendo per cercare di far quadrare i conti.

Allora, il ragionamento si basa su un presupposto essenziale: il 24 febbraio è la data ultima e utile per poter poter votare nel 2016. Superato questo limite, il voto - qualunque sia la sorte dell'amministrazione Michelini - slitta al 2017. Dunque, la prospettiva sarebbe una gestione commissariale di almeno 13 - 14 mesi. Troppo anche per i più feroci critici del sindaco e della giunta. Ecco, quindi, il bivio di fronte al quale si trovano i dissidenti: o una mozione di sfiducia insieme alla minoranza che si andrebbe a discutere ed eventualmente approvare oltre il 20 febbraio (con le conseguenze di cui sopra) o le dimissioni di massa dei consiglieri (come avvenuto a Roma) con conseguente caduta automatica del sindaco. Della prima si è già detto, mentre sulla seconda ci sono molte resistenze soprattutto da parte di chi ritiene di poter ancora recitare un ruolo nella politica in ambito viterbese e soprattutto oltre.

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